La pensioni 2026 sarà più alta grazie a un mix di interventi che comprende rivalutazione ordinaria, rivalutazione straordinaria e il potenziamento dell’incremento al milione. Secondo i calcoli, rispetto agli importi attuali, l’aumento complessivo raggiunge circa 360 euro l’anno, con un miglioramento concreto soprattutto per chi oggi percepisce importi inferiori al trattamento minimo.
Una parte importante dell’incremento arriva dai nuovi 20 euro mensili inseriti nella legge di Bilancio, che si sommano agli altri meccanismi di adeguamento.
Pensioni 2026: Rivalutazione Ufficiale dell’1,4%
Per il 2026 la percentuale di rivalutazione ordinaria sarà dell’1,4%. Oggi la pensione minima è pari a 603,40 euro al mese (7.844,20 euro annui), cifra che rientra nel primo scaglione e beneficia quindi dell’aumento pieno.
Con l’1,4% l’importo sale a circa 611,85 euro mensili, con un incremento di 8,45 euro. Su base annua si arriva a 7.953,05 euro, cioè 108,85 euro in più rispetto al 2025.
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La rivalutazione straordinaria: nel 2026 scende all’1,5%
Accanto alla parte ordinaria, resta attiva anche la rivalutazione straordinaria, rivolta ai pensionati che ricevono un importo inferiore alla soglia minima. Nel 2025 il coefficiente era del 2,2%, mentre dal 2026 scenderà all’1,5%.
Il meccanismo resta invariato: la maggiorazione si applica dopo l’aumento ordinario.
Esempio pratico:
- con l’1,4% la pensione minima sale a 611,85 euro;
- sull’importo rivalutato si aggiunge l’1,5%, pari a 9,18 euro;
- il totale diventa circa 621,03 euro al mese.
L’aumento complessivo è di 17,63 euro al mese, cioè più di 229 euro annui.
Il confronto con il 2025 evidenzia la riduzione dell’aliquota straordinaria, ma l’effetto combinato delle due rivalutazioni garantisce comunque un incremento annuo significativo, utile a contenere – almeno in parte – la perdita del potere d’acquisto.
Incremento al milione 2026: la maggiorazione più forte
Il 2026 porta con sé anche un rafforzamento dell’incremento al milione, destinato ai pensionati con assegni molto bassi. Dopo la sola rivalutazione ordinaria (611,85 euro), si applica una maggiorazione composta da:
- 136,44 euro di incremento base,
- + 20 euro introdotti dalla nuova legge di Bilancio.
Il totale raggiunge quindi 156,44 euro, portando l’assegno mensile a circa 768,30 euro.
È fondamentale ricordare che questa maggiorazione non si somma alla rivalutazione straordinaria: le due misure non operano insieme. L’incremento al milione prevale e sostituisce l’1,5%. Chi ne ha diritto riceve quindi direttamente la maggiorazione piena, più conveniente rispetto alla parte straordinaria.
Possono accedere all’incremento al milione:
- i pensionati di 70 anni,
- chi ha almeno 65 anni con sufficienti anni di contributi (si scala un anno ogni cinque anni),
- gli invalidi civili totali maggiorenni,
- i beneficiari di Assegno sociale con almeno 70 anni.
Grazie a questa misura, gli importi mensili per queste categorie salgono verso la soglia dei 770 euro.